Asti è la città da scoprire per eccellenza. Defilata, forse meno considerata della più famosa Alba, eppure molto più interessante e ricca d’arte della capitale del tartufo.
Per visitarla con calma occorre preventivare un weekend. Dalla fondazione di Hasta, città romana, intorno al 125 a.c., alla Asti medievale ricca e potente città di banchieri (chiamata la “S. Gimignano del nord”), fino a quella rinascimentale (benché il Rinascimento abbia appena lambito il Piemonte), fino alla Asti moderna che sa offrire ai visitatori capolavori d’arte inattesi.
Cosa vedere
La Cattedrale, il monumento romanico-gotico più imponente di tutto il Piemonte, sbalordisce per le decorazioni interne, per i reperti d’epoca romana esposti al suo interno, per le tavole di Gandolfino da Roreto.
Nel cuore della città, la Collegiata di S. Secondo, con il suo “slancio” gotico, svela la cripta sotterranea con le reliquie del Santo e introduce il turista, fra una torre medievale, l’antico Palazzo di Giustizia e la torre del Podestà, al vecchio Ghetto ebraico e alla Sinagoga.

Potremmo dire che i veri gioielli di Asti sono Palazzo Mazzetti, un autentico capolavoro barocco che non teme confronti con i più bei palazzi settecenteschi della sabauda Torino, e la Cripta di S. Anastasio. Quest’ultima, celata nei sotterranei del Palazzo del Collegio insieme al Museo lapidario, è una meta imperdibile per chi visita il capoluogo piemontese.
Che dire poi del Complesso di S. Pietro in Consavia? La Rotonda trecentesca, voluta per ricordare i luoghi di Cristo narrati dai cavalieri delle Crociate e la Cappella Valperga, concludono la giornata del visitatore nel migliore dei modi.
Ma Asti è anche Palio (pare il più antico d’Italia), è terra dello spumante, è casa di grandi artisti italiani nel mondo e luogo di eccellenze enogastronomiche. Se cercate un ristorantino tipico avrete solo l’imbarazzo della scelta. Noi abbiamo pranzato a La vecchia Carrozza, nel cuore antico della città. Lo suggerisco a chi ricerca un ambiente accogliente e una cucina di livello.
