Se si parla di Mombaruzzo la mente corre subito ai famosi amaretti. Sono conosciuti in tutto il mondo, ma pochi sanno che la ricetta originale nasce nel ‘700 grazie a Francesco Moriondo. Una storia, la sua, d’amore e passione per la bella siciliana che con lui aprirà la prima bottega in paese, producendo questi nuovi dolci, dal gusto un po’ “amaretto”, grazie alle armelline dei noccioli delle albicocche che egli proverà a inserire nell’impasto a base di mandorle.
Cosa vedere
Nella bottega di Moriondo, gestita oggi da nuovi proprietari, che però utilizzano ancora l’antica ricetta originale e producono manualmente ogni pezzo, si possono gustare i tradizionali amaretti affiancati da originali e deliziose produzioni più moderne e innovative.
Per gli appassionati di turismo e di itinerari meno conosciuti, Mombaruzzo offre grandi spunti e merita una capatina. Innanzitutto le origini medievali del paese ancora si scorgono nella torre campanaria, gotica, appartenuta ai marchesi del Monferrato, è considerata una delle più possenti dell’Alto Monferrato. Aveva un’originaria funzione di avvistamento, ma nei secoli successivi assunse la funzione di prigione.

D’obbligo un’occhiata alla meravigliosa chiesa di S. Antonio Abate (XII sec.) che, con il suo inconfondibile stile tardo gotico, è monumento nazionale. Dall’alto Villa Pallavicino domina l’intero borgo.
